L’evento dell’anno a Catania, i Black Eyed Peas in concerto alla Villa Bellini: il report di uno show imperdibile.


Report

Catania ritorna grande col concerto dei Black Eyed Peas

6 Grammy Awards vinti e 35 milioni di album venduti. Quando una band ha una carriera che conta certi numeri non ci sono grossi dubbi sullo spettacolo che può regalarti dal vivo: il concerto dei Black Eyed Peas è comunque andato oltre ogni qualsiasi previsione facendo tornare grande Catania per una sera.

Uno show imperdibile, ricco di colori, infuocati effetti scenici, coriandoli, allegria e “Good Vibrations”. È questo il live dell’iconica band statunitense che giovedì sera ha incantato e trascinato in una grande festa gli oltre seimila spettatori accorsi al Giardino Bellini per partecipare all’unica data italiana del tour mondiale.

L’evento, organizzato da Giuseppe Rapisarda Management con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, è stato inserito tra le punte di diamante del cartellone artistico del Catania Summer Fest 2022.

I Black Eyed Peas sono infatti uno dei gruppi più seguiti di tutti i tempi della scena internazionale di musica dance, hip-hop, con influenze ibride ed elettroniche.

Il racconto del concerto dei Black Eyed Peas a Catania

Lo show è aperto dall’entrata trionfale in moto del mitico Will.i.am e con la hit Let’s Get It Started che chiarisce immediatamente, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanta adrenalina avrebbe pervaso Villa Bellini per la successiva ora e mezza. Un’esibizione che fa cantare e ballare tutti con un ritmo coinvolgente, trascinante e che non è frenato nemmeno dalla proibitiva temperatura e umidità del capoluogo etneo.

Non mancano i brani Boom Boom Pow, Mamacita (3 volte Platino e Top 5 dell’Airplay radiofonico in Italia) e Dont’you Worry (ft. Shakira e David Guetta) capaci di mandare letteralmente in visibilio il pubblico e di galvanizzare la band stessa, entusiasta dell’essere per la prima volta in Sicilia.

Migliaia i flash degli smartphone accesi e rivolti alla band che vanno a tempo di musica, in uno spettacolo nello spettacolo: Taboo, Apl, Will.i.am e J. Rey Soul (con la difficile eredità dell’amata Fergie sulle spalle) creano una vera e propria alchimia con la folla, rendendo anche omaggio in varie forme all’Italia: su tutte la intro della devastante Pump it sulle note di Seven Nation Army (e il ricordo non può che andare all’estate del 2006 e ai mondiali in Germania vinti dalla Nazionale di Lippi). La band ringrazia poi più volte il popolo siciliano commentando – con “Wow”, “Grazie” e vari tentativi di italiano abbozzato – il suo calore, le meraviglie del territorio e anche la bellezza delle sue donne.

Decibel altissimi anche per i singoli di Will.i.am (menzione speciale per Scream & Shout), ma il punto più alto è senz’altro quello raggiunto con Where Is the Love, primo grande successo della band americana: introdotta indicando una bandiera ucraina presente tra il pubblico delle prime file, il brano è cantato all’unisono coi presenti con tanto di stupore del frontman che ringrazia i siciliani per aver reso unico con il loro “Po-po-po”  “questo pezzo cantato migliaia di volte in tutto il mondo, ma mai così”.

La ciliegina sulla torta è il brano finale in scaletta, una versione estesa di I Gotta Feeling (tanto intensa che Will.i.am spacca involontariamente i propri pantaloni) che riassume un concerto pazzesco, uno di quei concerti che rimarranno nella storia dei live del capoluogo etneo e di cui Catania avrebbe più bisogno per un effettivo rilancio a livello continentale.


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Edward Margarone

Edward Agrippino Margarone nasce nell'estate di Italia '90. Cresce a Mineo dove due grandi passioni cominciano a stregarlo: lo sport e la musica. Giornalista e laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, ha coordinato diverse redazioni prima di fondare SiciliaLive. In pianta stabile a Catania, il suo nome è sinonimo di concerto: se andate a un live, con ogni probabilità, lo trovate lì da qualche parte.

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