Il report del live di Max Pezzali a Catania: il concerto dell’ex 883, alla Villa Bellini, ha permesso di rivivere a tutti i presenti la magia degli anni 90.
Max Pezzali in concerto a Catania: a lezione di anni ’90 con gli 883
Viaggiare nel tempo è stato da sempre uno dei sogni – nemmeno troppo nascosto – dell’umanità, al pari forse solamente del volo. Se per il secondo l’obiettivo è stato raggiunto grazie a mongolfiere, deltaplani, aerei e chi più ne ha più ne metta, per quanto riguarda il desiderio di attraversare le epoche storiche, invece, si è sempre rimasti confinati nella finzione delle pellicole cinematografiche, su tutte quelle di Zemeckisiana memoria (sì, stiamo parlando del regista della celebre trilogia di “Ritorno al futuro”).
Per lo meno fino a qualche sera fa, quando Max Pezzali con la doppia data di Catania del suo tour, “Max 90”, organizzato da Giuseppe Rapisarda Management, oltrepassa questi confini teletrasportandoci direttamente a una ventina di anni fa.
Il cantautore di Pavia, che ha segnato con i suoi brani la storia della musica italiana a partire dagli anni 90 – gli anni del suo esordio con gli 883 -, porta in scena uno spettacolo con protagonisti assoluti i ’90s e con l’impianto scenico e le canzoni che hanno segnato un’epoca raccontata dallo stesso Pezzali nel libro “Max90. La mia storia. I miti e le emozioni di un decennio fighissimo”.
Il concerto di Max Pezzali a Catania
In due ore di live, che definire esplosivo è riduttivo, vengono disposti in fila oggetti (alcuni ormai scomparsi), espressioni ed icone presenti in quel fantastico decennio dove i ragazzi senza cellulare (perché era roba da manager in giacca e cravatta) pur senza appuntamento si incontravano al bar e la domenica ascoltavano le partite alla radio.
In scaletta, circa trenta pezzi: da “Non me la menare” a “Rotta per casa di Dio”, da “Nella notte” a “Sei un mito” (anticipata da “Il pappagallo”, primo brano dell’album NSOE “che però nessuno si cagava skippando subito alla 2”), passando per “La regina del Celebrità” e “La dura legge del gol”. E ancora “Nessun rimpianto”, “Gli anni”, “Io ci sarò”, “Una canzone d’amore”, “La regola dell’amico”, “Nord Sud Ovest Est” e dulcis in fundo “Tieni il tempo” durante la quale tutti i presenti non possono fare a meno di alzarsi e ballare.
Sul palco, insieme a Max Pezzali, Davide Ferrario (chitarre, sintetizzatori), Ernesto Ghezzi (tastiere), Andrea Torresani (basso), Giorgio Mastrocola (chitarra ritmica) e Giordano Colombo che permettono ai moltissimi presenti – appartenenti alle più disparate fasce d’età – di “tenere il tempo” riassaporando quel sound che sa tanto di nostalgia, ma anche e soprattutto di libertà. Una libertà che porta addirittura a una proposta di matrimonio sulle note di “Come mai”, con annessa benedizione del cantante.
Insomma, un live fuori dagli schemi – tranne quelli imposti dal Covid e rispettati dal pubblico disciplinatissimo – un po’ come quelle che molti vivevano una ventina di anni fa, appunto, e che grazie a Max e alla sua band abbiamo potuto rivivere “Nella notte” di Catania.
I Fask riportano la musica a Catania: “Ci siamo visti per stare meglio”
Edward Agrippino Margarone nasce nell’estate di Italia ’90. Cresce a Mineo dove due grandi passioni cominciano a stregarlo: lo sport e la musica. Giornalista e laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, ha coordinato diverse redazioni prima di fondare SiciliaLive. Based in Catania, il suo nome è sinonimo di concerto: se andate a un live, con ogni probabilità, lo trovate lì da qualche parte.
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