Il terremoto del Val di Noto rappresenta l’evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito la Sicilia e l’Italia tutta.


Trinacria

11 gennaio 1693: il terremoto che sconvolse tutto il Val di Noto

Il terremoto del 1693 rase al suolo praticamente tutta quella che adesso viene definito Val di Noto.  Con una magnitudo di 7,3 (Richter), è considerato il terremoto più forte mai registrato sul territorio italiano.

Sono passati più di tre secoli dal terribile “terremotu ranni” (“terremoto grande” come lo definirono le persone dell’epoca), che sconvolse tutta la fascia orientale della Sicilia e pure alcuni lembi della Calabria.

Rappresenta, assieme ai terremoti del 1169 e del 1908, l’evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito la Sicilia e secondo recenti studi si potrebbe trattare di due eventi distinti.



Il terremoto del 1693 che distrusse il Val di Noto

“L’avventura del terremoto iniziò alle 3 e tre quarti della notte del 9 gennaio”. Nella prima notte secondo gli scritti riportati dall’Abate Ferrara, i siciliani dormivano profondamente. “La luna mutò il suo colore e dopo un’ora venne la prima grande scossa, annunciata da un fragore sotterraneo simile a un tuono rimbombante”. Il primo giorno del sisma registrò migliaia di vittime. Il terzo giorno, il fenomeno si rivelò nella sua dimensione più apocalittica: “si aprirono delle fratture nella terra, il mare si ritrasse e poi rifluì con le sue acque, gli animali vennero sbalzati dalla forza del sisma”.

Questa è la descrizione dell’evento così come viene riscritto secondo le testimonianze di allora, nelle cronache del tempo.



La rinascita di tutto il “Vallo di Noto”, che dovette reinventarsi e ricostruirsi, fu così figlia del terremoto dell’11 gennaio del 1693.

Il movimento artistico che caratterizzava il Seicento e Settecento permise di ripensare in stile barocco tutta la zona, divenendo così sede importante di un gigantesco cantiere di delizie barocche che ancor oggi distinguono e descrivono il Val di Noto.

Si può quindi affermare che, l’omogeneità e la ricchezza artistica di tutto il Sud-Est siciliano è nella sostanza il risultato del terremoto del 1693.

Omogeneità e ricchezza tali da essere definite Patrimonio dell’Umanità e avere l’onorificenza di essere inscritte, dal 2002, nella World Heritage List dell’UNESCO.



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