Villa Bellini, ancora una volta, palcoscenico musicale nel cuore di Catania per il grande concerto di Fabri Fibra. Il live report.


Report

Fabri Fibra in concerto a Catania: il “Fenomeno” del rap è tornato

“Ti prego, Dio, dammi una mano. Anzi dammi un palco. È tempo di riscatto”. Il palco è quello della Villa Bellini a Catania e il riscatto è quello di Fabri Fibra che a distanza di cinque anni dall’ultimo album torna in tour con il suo ultimo lavoro in studio, “Caos”.

In una cornice di luci e installazioni da DJ-set, l’artista di Senigallia (con una polo gialla e l’immancabile cappellino) e il fedele DJ Double S si esibiscono per 90 minuti senza sosta in un live che ha entusiasmato gli oltre cinquemila accorsi al Giardino del capoluogo etneo.

Un’altra esibizione live di altissimo livello, inserita nella programmazione del Catania Summer Fest 2022, curato dalle Direzioni Turismo e Cultura del Comune di Catania, nonché della nuova edizione della rassegna Sotto il Vulcano 2022, organizzata da Puntoeacapo e Sopra La Panca, con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita.

Il report del concerto di Fabri Fibra a Catania

Il live inizia alle 21:00 spaccate. Sulle note di Intro, FF e DJ Double S fanno il loro ingresso sul palco. Fibra porta in tour un album diverso dai precedenti: un disco intimo, partorito in casa e non figlio di esperienze fuori nonostante i tanti feat, che ripercorre le nove uscite discografiche in due strofe usando un sample de Il cielo in una stanza di Gino Paoli. Già da questa traccia, Fabri Fibra ci fa capire che è tornato e, se non fosse ancora chiaro, viene ribadito dopo la tripletta in medley di GoodFellas / Brutto Figlio Di / Sulla Giostra con la lapidaria frase: “Il rap italiano è sul palco”.

Tra i brani “nuovi” che creano empatia col pubblico troviamo Caos – brano, con Madame, che riflette “quello stato d’animo che ti prende quando sei lontano da quello che ti fa star bene” e nel quale “il ritornello di Lazza riesce a esprimere una sofferenza unica” -, Stelle (vera e propria hit estiva e del momento feat Maurizio Carucci), Cocaine (di “Morriconiana” memoria con quei due pistoleri del rap italiano di Gué e Salmo)  e Propaganda che oltre a “dire cose serie in maniera giocosa” vede sul palco la partecipazione dal vivo del cantautore siciliano Colapesce.

Il concerto, però, non è solo e soltanto l’ultimo lavoro in studio. Fabrizio Tarducci canta 20 anni di successi, quei successi che hanno segnato la storia del rap e del rapper italiano: al grido “tira su la mano se sei qui dal” 2004 (riferimento al maggiorenne “Mr. Simpatia” con Rap in vena, Non fare la puttana), 2006 (allusione a “Tradimento” con La pula bussò, Rap in guerra, Applausi per Fibra), 2015 (Squallor con Come Vasco) – per citarne alcuni – FF non smette mai di motivare e riconoscere che “Catania le sa davvero tutte”.

Non mancano nemmeno i brani in cui Fibra flirta col pop italiano e da cui scaturiscono vere e proprie bombe commerciali: da Pamplona (feat Tommaso Paradiso) Liberi e Fotografia (nate dalla collaborazione con Francesca Michielin e con tanto di foto coi 5mila prima della canzone), passando per Calypso (con Dardust, Sfera Ebbasta e Mahmood).

A chiudere la Performance con la p maiuscola di Fibra, che a fine concerto confesserà di aver “finito la voce”, sono Tranne te – anticipata dalla gag in cui il rapper prega di non chiederla ai tanti presenti, ma che DJ Double S fa partire con adorabile menefreghismo – e Dalla A alla Z, motivo di grande orgoglio per Tarducci in quanto “nel 2001, quando questa canzone è uscita, nemmeno c’erano i concerti rap e invece ora posso cantarla davanti a così tante persone”.

Il live di Fabri Fibra a Catania non è stato solamente l’esibizione di un rapper, ma la performance di un artista capace di far rivivere per un giorno la magia dell’hip hop, quell’hip hop capace di farti prendere il treno o di farti chiedere la macchina in prestito per vedere quello spettacolo che è l’alternativa alla tua vita di tutti i giorni, portando tanta freschezza in una caldissima notte di mezza estate siciliana.


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Edward Margarone

Edward Agrippino Margarone nasce nell'estate di Italia '90. Cresce a Mineo dove due grandi passioni cominciano a stregarlo: lo sport e la musica. Giornalista e laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, ha coordinato diverse redazioni prima di fondare SiciliaLive. In pianta stabile a Catania, il suo nome è sinonimo di concerto: se andate a un live, con ogni probabilità, lo trovate lì da qualche parte.

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