Villa Palagonia, in provincia di Palermo, attrae da sempre molti visitatori: in passato è stata meta di illustri viaggiatori come Goethe e Dalì.


Trinacria

Meraviglie di Sicilia: Villa Palagonia, il gioiello che incantò Goethe e Dalì

«Specchiati in quei cristalli e nell’istessa

magnificenza singolar contempla

di fralezza mortal l’immago espressa.»

È la scritta che campeggia sull’ingresso dell’affascinante Sala degli Specchi, principale attrazione di Villa Palagonia, situata nel cuore di Bagheria e meglio conosciuta come “Villa dei mostri”, per via delle statue grottesche che delineano il contorno delle mura di cinta della Villa e che rendono questo luogo davvero bizzarro e a tratti inquietante.



Com’è nata Villa Palagonia a Bagheria

Realizzata dall’architetto Tommaso Maria Napoli tra il 1715 e il 1737 in stile barocco, fu costruita per volontà di Ferdinando Gravina e Cruyllas, principe di Gravina e Palagonia.

Dopo la commissione iniziale della costruzione dell’edificio, voluta dal suddetto principe, i lavori proseguirono per mano del nipote Ferdinando Francesco ll, che richiese la realizzazione delle singolari statue vero emblema della Villa.



I mostri, guardiani di un luogo sospeso nel tempo

Le statue sono state costruite in pietra tufacea d’Aspra e all’inizio il loro numero ammontava a circa 200 elementi, di cui ora ne rimangono 60 ed alcuni in cattivo stato. Essi rappresentano mostri dalle sembianze a tratti umane e a tratti animalesche, vere e proprie figure deformi e variegate, che portano con sè terribili storie e leggende; passeggiando per i viali della villa ci si sente come osservarti da quei lugubri suonatori di strani strumenti, da quelle ambigue figure di dame e cavalieri con corpi di animali, e da quegli sguardi posti al di sopra del visitatore che sembrano seguire ogni passo come dei veri e propri guardiani.



Un principe visionario

Tutta questa bizzarria spinse a interrogarsi sul perché il principe avesse partorito un’idea artistica così raccapricciante; su di lui si è molto ipotizzato, alcuni lo ritenevano un folle, altri arrivarono a supporre che fosse lui stesso in qualche modo deforme e che avesse voluto circondarsi di tali “mostri” per sentirsi in un ambiente più familiare.

Quel che è certo è che il principe Ferdinando Francesco ll era un grande intellettuale, dalla personalità eccentrica e stravagante e che si divertiva a fare scherzi agli ospiti che riceveva nel famigerato salone degli specchi.

Un uomo di cultura ma dai tratti ambigui e indecifrabili, con un senso della vita e della morte che si mescolano, e in mezzo le gesta dell’uomo vizioso, peccatore, fragile.



Ospiti illustri a Villa Palagonia: da Goethe a Dalì

Non c’è dubbio che Villa Palagonia sia una delle ville più affascinanti di Bagheria e attrae per questo molti visitatori, come è accaduto in passato, quando è stata meta di illustri viaggiatori come Goethe, che visitò la villa e ne rimase turbato a tal punto da coniare un neologismo: palagonico.

Salvador Dalì espresse la volontà di acquistare la villa, mentre per diversi registi fu set di molti film. Il grande fotografo Ferdinando Scianna, nato proprio a Bagheria, nel 1984 vi ha immortalato Jean Luis Borges, ormai cieco, durante un suo viaggio in Sicilia. Tre anni dopo, Scianna ambientò nella villa lo storico servizio di moda sulla prima collezione di Dolce & Gabbana.



Villa Palagonia è un vero gioiello del barocco siciliano ed è inserita a pieno titolo nel patrimonio artistico e culturale della città di Bagheria: dopo aver varcato il cancello d’ingresso ci si immerge in un mondo sospeso, al confine tra realtà e immaginazione da cui si riaffiora una volta concluso il viaggio all’interno di questo unico e inquietante gioiello del barocco siciliano. 

Articolo e servizio fotografico di: Teresa Molinaro

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