Tra le costellazioni invernali la vera protagonista a dominare il cielo serale è indubbiamente l’affascinante Orione. Scopriamola insieme.
Orione tra scienza e mito: la costellazione protagonista del cielo invernale
Trovandosi a cavallo dell’equatore celeste, Orione è ben visibile da tutto il pianeta, ed è facilmente individuabile grazie alla sua famosa “cintura”, data dall’allineamento delle tre stelle che la compongono.
Facilmente riconoscibile, la costellazione più interessante dell’inverno è costituita dalla stella Betelgeuse, una stella supergigante rossa di notevoli dimensioni, posta in alto a destra del “Cacciatore” e monitorata da tempo dagli astronomi poiché, alla fine del suo ciclo vitale, potrebbe esplodere in supernova.
Betelgeuse è stata erroneamente nominata stella alfa di Orione, ma in realtà è Rigel la stella principale e più luminosa della costellazione. Si tratta di una supergigante blu caldissima, collocata all’altezza del ginocchio sinistro della figura celeste.
Vi sono poi le tre stelle che compongono la cintura, Alnitak, Alnilam e Mintaka, nella cui prossimità sono presenti oggetti del cielo profondo come NCG 1990, la Nebulosa Fiamma e la Nebulosa Testa di Cavallo.
A sud dell’asterismo della Cintura di Orione vi è la Nebulosa di Orione, un oggetto brillante già visibile ad occhio nudo se osservato da un luogo buio, ma che può regalare grandi soddisfazioni se osservato al telescopio.
La Cintura di Orione è avvolta all’esterno dall’Anello di Barnard, un imponente anello di nebulosità che si stima disti 1600 anni luce dalla Terra e che abbia una dimensione di 300 anni luce in larghezza. Si tratta di un resto di supernova esplosa probabilmente circa 2 milioni di anni fa, ed è apprezzabile tramite telescopio o fotografia a lunga esposizione.
La Costellazione di Orione è oggetto di studio da parte degli astronomi poiché contiene il più famoso complesso nebuloso molecolare del cielo, in cui hanno origine importanti processi di formazione stellare. Orione, con i suoi Cani da caccia, appare nel cielo di queste sere accanto al Toro, con le Pleiadi, in uno spettacolo davvero impagabile.
La rossa Betelgeuse che compone la “spalla” di Orione, la luminosa Sirio del Cane Maggiore e la stella Procione del Cane Minore danno vita all’asterismo del Triangolo Invernale, ben riconoscibile nel cielo.
Il mito di Orione
Dal punto di vista mitologico sono diverse e affascinanti le storie che circondano il Cacciatore Orione. Una delle più appassionanti è quella che vuole Artemide innamorata di Orione, entrambi eccellenti tiratori con l’arco; ma la loro unione non era gradita ad Apollo, fratello di Artemide, che studiò un piano per disfarsi del Cacciatore. Così mentre una sera Orione nuotava a pelo d’acqua, Apollo diede in mano ad Artemide l’arco invitandola a puntare la freccia in un punto poco visibile al largo; scagliando la fatale freccia, Artemide colpì a morte Orione. Disperata per aver ucciso il suo amato, le sue lacrime ebbero la pietà di Zeus, padre degli Dei, che trasformò Orione in una luminosa costellazione e lo collocò tra gli astri affinché la sua amata Artemide potesse contemplarlo ogni sera.
Come vedere Orione dalla Sicilia
E anche noi da ogni parte del pianeta, e quindi anche dalla Sicilia, possiamo contemplarlo a cominciare da novembre quando sorge da sud-est e alla mezzanotte è ancora basso sull’orizzonte; raggiunge poi la massima altezza sull’orizzonte intorno alla metà di dicembre, quando sarà apprezzabile già verso la mezzanotte per poi mostrarsi nei mesi di gennaio e febbraio già alta sull’orizzonte prima della mezzanotte. Nei mesi primaverili sarà difficile ammirare Orione poiché il Sole raggiungerà la costellazione che sarà sopra l’orizzonte in pieno giorno.
La foto di copertina che immortala Orione in uno scenario davvero suggestivo e che trovate anche nella gallery fotografica, è stata realizzata proprio dalla Sicilia, dalla spiaggia di Calamosche a Vendicari, dall’astrofotografo siciliano Dario Giannobile, le cui foto hanno fatto innamorare anche la NASA che spesso le ha scelte come “foto astronomica del giorno”.
Questa foto oltre ad essere molto bella dal punto di vista estetico e di grande valenza astronomica, ha un significato molto importante: in primo piano vi è una barca spiaggiata dopo aver trasportato 60 migranti, mentre in cielo domina la costellazione di Orione insieme a Sirio e Venere.
Poiché sulla cintura di Orione vi sono diverse interpretazioni, qui l’autore dello scatto Dario Giannobile, ha voluto dare la sua personale lettura, secondo la quale le tre stelle che compongono l’asterismo della cintura rappresenterebbero i tre Magi che si mettono in cammino seguendo l’astro luminoso che è Venere, lo stesso astro che ha guidato il gruppo di migranti a bordo della piccola imbarcazione verso la salvezza.
Articolo di: Teresa Molinaro
Photo credits: Dario Giannobile
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