Il gruppo di esperti della Regione ha sessanta giorni di tempo per evitare il deposito di rifiuti nucleari in Sicilia. Il punto dell’assessore Cordaro.
Deposito rifiuti nucleari Sicilia: al lavoro il gruppo di esperti della Regione
Entro fine febbraio saranno pronte le motivazioni per sostenere la ferma contrarietà della Regione all’inserimento di quattro aree nella mappa nazionale dei siti di possibile deposito rifiuti nucleari in Sicilia. Il Tavolo di lavoro che elaborerà le osservazioni è composto da quattro docenti delle Università dell’Isola, dai sindaci di Trapani, Butera, Petralia Sottana e Castellana Sicula, dal commissario straordinario di Calatafimi-Segesta, dalla presidente della commissione Ambiente all’Ars Giusy Savarino, presieduto dall’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, e coordinato da Aurelio Angelini, presidente della Commissione tecnico-scientifica di verifica dell’impatto ambientale.
Il comitato ha sessanta giorni di tempo dalla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per formulare le argomentazioni contrarie da presentare a Roma. La Carta prevede la ripartizione in tre fasce dei 67 siti potenzialmente idonei sul territorio nazionale: la prima composta da 12 siti ritenuti “molto interessanti” la seconda di 11 siti definiti “interessanti” e, infine, una terza fascia costituita da 44 siti, ritenuti “meno interessanti” in cui rientrano Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula-Petralia Sottana e Butera.
Il presidente della Regione Nello Musumeci dichiara: “Abbiamo tempestivamente dato vita a questo gruppo di studio formato da persone qualificate per mettere assieme le ragioni per le quali possiamo contestare la paventata previsione di ospitare il deposito delle scorie nucleare. Non servono battaglie campanilistiche o cieche contestazioni, ma confrontarsi con argomentazioni ragionevoli, con tesi inoppugnabili. Lo Stato ha il diritto e il potere di decidere quale sito utilizzare, se non si trova davanti a contestazioni fondate. Noi, invece, abbiamo sufficienti elementi per dimostrare che la previsione rimane del tutto irragionevole“.
Deposito rifiuti nucleari Sicilia: il lavoro degli esperti
“Il gruppo di studio dovrà dimostrare sotto il profilo tecnico-scientifico come la Sicilia non possa essere sede del deposito unico nazionale per i rifiuti radioattivi – sottolinea l’assessore Toto Cordaro – Lo faremo con riferimento alle condizioni ambientali che conosciamo, lo faremo assieme ai sindaci dei territori coinvolti, agli specialisti dei quattro atenei, alla Commissione tecnico-specialistica di supporto all’assessorato Territorio e Ambiente e nei tempi previsti dalla legge, volendo dimostrare che la Sicilia deve continuare a essere terra di turismo e di accoglienza”.
Il professore Angelini spiega: “Le criticità generali già rilevate riguardano il trasporto delle scorie radioattive che dovrebbe avvenire via mare e che rappresenterebbe un ulteriore aggravamento in termini logistici, l’alto grado di sismicità della regione e il fatto che alcuni dei siti individuati ricadono in aree geologiche di particolare interesse, fra cui il Geopark delle Madonie, indicato dall’Unesco”.
Il prossimo passaggio, secondo il cronoprogramma definito in sede di insediamento del comitato, sarà l’approfondimento della documentazione del Sogin. Il comitato fornirà al governo regionale le osservazioni da presentare entro il 4 marzo per scongiurare la scelta dei siti siciliani per il deposito di rifiuti nucleari in Sicilia.
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