Il Terremoto del Belice, nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, sconvolse la Sicilia occidentale. Alcuni comuni furono completamente distrutti.


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Terremoto del Belice: nel 1968 il sisma che rase al suolo 4 comuni [FOTO]

Le restrizioni imposte dal Covid non hanno impedito al Coordinamento dei sindaci della Valle del Belìce di organizzare manifestazioni per commemorare il 53esimo anniversario del terremoto del Belice che nel 1968, nella notte tra il 14 e il 15 gennaio, sconvolse diversi centri della Sicilia occidentale. Tra i Comuni colpiti dal sisma, alcuni furono completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago.

Terremoto del Belice scale

La storia

Nella notte, alle ore 2:33 del 15 gennaio, una scossa molto violenta causa gravissimi danni e si sente fino a Pantelleria.  Ma il terremoto più forte si verifica poco dopo, alle ore 3:01, causando gli effetti più gravi.

Le vittime del Terremoto del Belice accertate ufficialmente variano: secondo alcune fonti sono complessivamente 231, poche rispetto ai danni poiché molti abitanti hanno trascorso la notte all’aperto; secondo altre fonti, le vittime sono addirittura di 370 e 70.000 gli sfollati circa. I pochi muri ancora rimasti in piedi crolleranno completamente in seguito alla fortissima scossa avvenuta il 25 gennaio: dopo questa ultima le autorità proibiranno anche l’ingresso nelle rovine dei paesi di Gibellina, Montevago e Salaparuta.

I primi soccorsi giunti in prossimità dell’epicentro, approssimativamente posto tra Gibellina, Salaparuta e Poggioreale, trovano le strade quasi risucchiate dalla terra. Questo rende ancora più confusa l’opera dei soccorritori già poco coordinati e gli interventi sono del tutto frammentati.

Il pilota di uno degli aerei impegnati nella ricognizione della zona dichiara: “Uno spettacolo da bomba atomica: ho volato su un inferno”. I feriti sono migliaia e, con enorme difficoltà, saranno trasportati negli ospedali di Palermo e Agrigento. Tra i 14 centri colpiti dal sisma vi sono paesi completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago. I paesi di Santa Margherita di Belice, Santa Ninfa, Partanna e Salemi hanno circa l’80% di edifici distrutti o danneggiati gravemente.  Altri paesi che hanno subito danni ingenti sono: Menfi, Camporeale, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Sciacca, Vita, Calatafimi Segesta.

Il terremoto del Belice nel 1968 mette drammaticamente a nudo lo stato di arretratezza in cui vivono quelle zone della Sicilia occidentale, in primo luogo nella stessa fatiscenza costruttiva delle abitazioni in tufo, crollate senza scampo sotto i colpi del sisma.

Dopo decenni di interminabili lavori, la valle del Belìce si è lentamente risollevata e gli antichi paesi della valle sono stati in gran parte ricostruiti in luoghi distanti da quelli originari interessati dal terremoto: nuove abitazioni, infrastrutture urbanistiche e stradali hanno riportato condizioni di vivibilità ma hanno anche profondamente modificato il volto di quella parte della Sicilia.

Terremoto del Belice 1968

Terremoto del Belice: gli eventi in programma

Tra gli appuntamenti organizzati per ricordare quella notte funesta, anche un webinar sul tema “Dai paesaggi sismici, memorie e mutazioni”, che si terrà il 15 gennaio alle 17.30 sulla piattaforma Zoom e in diretta facebook sulla pagina web del Comune di Partanna (Tp). Al dibattito parteciperanno tutti i sindaci del Coordinamento del Belìce (coordinatore è il primo cittadino di Partanna, Nicolò Catania), il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri.

Nell’ambito dello stesso webinar si terrà un focus su “Sistemi, Paesaggi culturali/naturali tra mutazioni e prospettive”, nel corso del quale il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca, presenterà il neo realizzato museo Open Air, e altri relatori della rete museale belicina interverranno su tematiche del territorio.

A Montevago (Ag), il museo Open Air – che ospita tra i ruderi del vecchio centro abitato i murales del catanese Salvo Ligama, i dipinti live del francese Pascal Catherine e la transavanguardia di Patrick Ray Pugliese – verrà inaugurato domani. Il Museo della città che non c’è più sarà inaugurato e presentato in forma ristretta alla presenza delle autorità locali e dei sindaci della Valle del Belice, collegati in streaming, dal sindaco Margherita La Rocca Ruvolo.

Venerdì, alle 19, a Santa Ninfa (Tp), si terrà una seduta del Consiglio comunale per commemorare le vittime. Previste anche celebrazioni religiose.

Terremoto del Belice 1968 salita


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