Alcuni reperti emersi dagli scavi archeologici condotti nella Valle dei Templi di Agrigento gettano nuova luce sulle fasi storiche del sito.


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Nuovi ritrovamenti nella Valle dei Templi di Agrigento

Alcuni reperti emersi dagli scavi archeologici condotti nella Valle dei Templi di Agrigento gettano nuova luce sulle fasi architettoniche, storiche e archeologiche del Santuario e del Tempio D.

Lo ha accertato la prima campagna di scavi, appena conclusa, che è stata effettuata dalla Scuola Normale di Pisa in accordo con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, diretto da Roberto Sciarratta.

Per la prima volta, infatti, sulla Collina meridionale sono stati trovati materiali in ceramica (tra cui un frammento attribuibile con certezza all’officina di Corinto del Silhouette Goat Painter I, databile intorno al 580-570 a.C.) e frammenti di produzione attica e ionica inquadrabili cronologicamente nella prima generazione della colonia che, secondo le fonti letterarie, sarebbe stata fondata intorno al 580 a.C.. Evidenze, queste, che indicano come subito dopo la fondazione quest’area della città, forse già con una destinazione cultuale, fosse frequentata dai coloni.

I reperti della Valle dei Templi aprono nuovi scenari

“Stiamo vivendo una stagione molto interessante dal punto di vista dei ritrovamenti archeologici alcuni dei quali, come sta avvenendo ad Agrigento, aprono nuove ipotesi di studio e accendono l’attenzione sull’enorme patrimonio inesplorato che la nostra Isola custodisce. Occorre aprirsi – dice l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonàancora di più alle collaborazioni con le Università italiane e straniere e potenziare le campagne di scavi grazie alle quali non solo avremo la possibilità di ampliare il patrimonio archeologico regionale, ma potremo stipulare alleanze capaci anche di funzionare come attrattori per un turismo culturale di qualità”.

L’équipe di ricerca, costituita dagli studenti di Archeologia Classica della Scuola Normale, delle Università di Pisa e di Palermo, ha operato sotto la direzione scientifica del prof. Gianfranco Adornato.

“Questa prima campagna di scavo-scuola, che ha visto protagonisti sul campo gli allievi e le allieve di archeologia classica della Normale, è stata particolarmente fruttuosa – afferma il professore Adornato – e i promettenti risultati ci sollecitano a investigare l’area con maggiore attenzione.

Abbiamo rinvenuto, per la prima volta sulla Collina meridionale, numerose statuette votive deposte ritualmente insieme a ceramica e ossa combuste; questi ex-voto, insieme a cospicui frammenti di tegole in terracotta, sono chiari indizi di un culto e di un possibile edificio sacro di età tardo-arcaica (non ancora individuato)”.

Photo credits: ANSA


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