Inaugurata la prima mostra in Sicilia completamente dedicata all’artista Banksy: un centinaio di opere originali in esposizione a Palermo.
Apre la prima mostra siciliana dedicata a Banksy: 100 opere in esposizione
Si apre mercoledì 7 ottobre, a Palermo, la prima mostra siciliana interamente dedicata a Banksy, il misterioso artista inglese che, con la sua presenza/assenza, le sue azioni comunicative anonime, che invadono gli spazi pubblici, e i messaggi delle sue opere seriali, ha segnato l’arte di questi primi decenni del XXI secolo.
I dettagli della mostra a Palermo
“Ritratto d’ignoto, un artista chiamato Banksy” presenta un centinaio di lavori originali, fra dipinti del primo periodo, serigrafie, stampe numerate, oggetti installativi e altri provenienti da Dismaland, il parco a tema sorto per poco a Weston Super Mare, divisi fra il Loggiato di San Bartolomeo e il palazzo Trinacria della Fondazione Pietro Barbaro.
La mostra sarà aperta fino al prossimo 17 gennaio: dal martedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 20:00; sabato e domenica dalle ore 10:00 alle ore 20:00. I biglietti vanno dagli 8 euro per l’intero ai 4 euro per le scolaresche. Il ridotto costa 4 euro, mentre l’ingresso è gratuito sotto i 6 anni.
Il titolo della mostra si pone come omaggio a un altro grande ignoto, il Marinaio di Antonello da Messina. Con questa scelta i curatori Gianluca Marziani, Stefano Antonelli e Acoris Andipa hanno voluto raccogliere la suggestione del piccolo ed enigmatico capolavoro conservato al Museo Mandralisca di Cefalù, traendo una sorta di ispirazione ideale che differenzia il progetto che giunge a Palermo con l’aggiunta di opere nuove rispetto alle mostre di Genova (Palazzo Ducale) e di Ferrara (Palazzo dei Diamanti).
Banksy, un artista controcorrente
È difficile chiudere in un percorso espositivo un fenomeno artistico che ha per teatro delle sue azioni la scena metropolitana e per veicolo dei suoi messaggi la serialità della produzione perché quello che conta è l’idea che la genera, ma l’iniziativa di Palermo è un’occasione da non perdere per comprendere almeno in parte il senso destabilizzante del suo approccio all’arte. Banksy si muove fra le tante contraddizioni della contemporaneità, affrontandole a viso aperto. Si può dire che sia una contraddizione egli stesso, sempre in bilico fra l’enorme successo di pubblico, alimentato dall’aura di mistero, e l’integrità di un pensiero che lo ha portato ad armare a sue spese la Louise Michel, nave di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, o realizzare con coraggio a Betlemme il “Walled Off Hotel”, piccolo albergo di faccia al terribile muro che divide la Palestina da Israele, proprio dove i bambini lanciano pietre contro i soldati.
Stella irridente e riottosa, amata/odiata dallo Star System, Banksy sfugge al controllo del mercato dell’arte con l’uso dei media digitali per diffondere e identificare i suoi progetti, spingendosi fino alla distruzione di un’opera venduta a suon di milioni. Vero e falso non sono un problema per questo “ghost artist”, che vive di ambiguità e slittamenti semantici. Le informazioni su di lui si possono condensare in voci abilmente diffuse sul web.
Il percorso della mostra
In calce alle sue mostre c’è sempre scritto “non autorizzato”, ma tuttavia non le contesta. Le opere presenti al Loggiato di San Bartolomeo raccontano soprattutto l’impegno civile e culturale dell’artista a fianco degli ultimi, la sua costante attività di denuncia sui temi socialmente più rilevanti del nostro tempo. A Palazzo Trinacria, invece, secondo un progetto che si chiama “Arca” sono esposti i suoi “animali”, tutti riuniti in un bestiario metamorfico, simbolo di un’umanità che ha perduto l’ingenuità primigenia e il gusto mirabolante della vita. Il percorso fra le due sedi è scandito da una serie di murales realizzati dagli artisti di strada palermitani, che reinterpretano il lavoro del loro grande progenitore. Il progetto è realizzato da Skip La Comune ed è firmato da Skip e Antonio Valguarnera.
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Articoli a cura della redazione di SiciliaLive.eu
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